Rabac e Labin
RABAC, LABIN, RAVNI, PRTLOG e dintorni
Rabac - perla del Quarnaro, puo ospitare giornalmente nei suoi alberghi, autocampeggi, case mobili, appartamenti, alloggi privati fino a 11 mila ospiti.
Qui e rimasto intatto lo spirito genuino dell'antico centro di pescatori. Ad ogni passo incontriamo una baia, un isolotto, una penisola, dalla vegetazione lussureggiante tipicamente mediterranea, numerosi ristoranti con cucina casereccia, mentre nelle ore serali e notturne sarŕ interessante associarsi ai pescatori per partecipare alla loro attivitŕ oppure semplicemente per una gita in barca. Una meta ideale quindi per l'Europa cosmopolita, desiderosa di riposo, sole, di un mare pulito ma soprattutto di pace, tranquillitŕ accompagnati pero dal desiderio di divertimento originale ed organizzato. Il paese di Rabac, noto centro turistico estivo, verso la meta del secolo XIX era un piccolo paese con una decina di case. Grazie alla sua bella insenatura, ben presto venne scoperto dai primi visitatori. Uno tra i primi turisti di Rabac e stato lo scrittore di viaggi Richard Francis Burton, che vi soggiorno gia nel 1876. Dopo questo soggiorno e la visita ad altre localitŕ costiere nacque il libro 'Coste istriane' nel quale egli descrisse pure le bellezze ed il fascino di Rabac. A quel tempo Rabac cominciava ad avere le prime ville, delle quali la piů famosa era quella della ricca famiglia dei commercianti fiumani Prohaska di origine ceca. Con il loro nome venne chiamata una delle piů belle zone del posto, mentre la villa e stata distrutta durante la seconda guerra mondiale. Il primo albergo di Rabac, il 'Quarnero' é stato aperto l'11 giugno del 1889 nella casa della famiglia Viskovic, non lontano dell'odierno atelier 'Orlando'. Questo albergo aveva un paio di camere e nel pianterreno c'era una trattoria. Ospite consueto dell'albergo era l'ufficiale austriaco Kaiser che piů tardi compro il castello di Dubrova, non lontano di Albona, oggi conosciuto per il Simposio mediterraneo di scultura con il suo parco adiacente. Le cronache registrano che all'inizio di questo secolo e precisamente nel 1907 Rabaz aveva ospitato l'erede al trono austroungarico, il principe Ferdinando, che fu accolto sulla riva principale. Gli abitanti di Rabac erano buoni intenditori di pesca, buoni marittimi e proprietari di una decina di velieri che con il tempo sono stati sostituiti dalle motonavi, oppure sono scomparsi durante la seconda guerra mondiale. Il primo albergo di dimensioni piů grandi e stato costruito al tempo della dominazione italiana, al centro di Rabac, e denominato 'Trieste', oggi 'Primorje'. Siccome non riusciva ad accontentare il grande interessamento dei turisti, in maggioranza dall'Italia settentrionale comincio a svilupparsi l'affitto camere nelle case private. Una decina di anni piu tardi fu costruito l'albergo 'Dopolavoro' oggi ristorante 'Jadran'. Il turismo moderno comincio a svilupparsi in Istria ed a Rabac all'inizio degli anni sessanta di questo secolo, quando questa piccola localitŕ, grazie alle sue bellezze naturali, ottenne il lusinghiero nome 'La perla del Quarnero'. Da allora sono stati costruiti tutti gli alberghi, i villaggi turistici, l'autocampeggio, e moltissime case private. All'epoca i turisti piů numerosi furono i Tedeschi, gli Austriaci, gli Inglesi e gli Italiani. D'estate,in un giorno Rabac ospitava fino 11 mila turisti, in maggioranza stranieri e alcune migliaia di bagnanti di Labin e dintorni.
LABIN
Sulla collina che domina Rabac è arroccata la medioevale Labin, il cui nome antico Albona, risale al 285 dopo Cristo. Nella città nacque Matthias Flacius Illyricus, riformatore e collaboratore di Martin Lutero. Oggi la cittadina e' il centro culturale e amministrativo della costa orientale d'Istria, piena di vita e offre alla gioventù possibilista d'incontro e divertimento nei caffè, nelle sue vie e piazze costruite a misura d'uomo. La pittoresca cittadina di Labin, situata su un colle alto 320 metri, distante solamente 3 km dal mare, fu abitata gia 2000 anni avanti Cristo. I resti di tali colonie, dell'eta del bronzo, si trovano nelle vicinanze di Albona, tra i quali spiccano quelli di Cunzi. Il nome Albona oppure Alvona é di origine illirico - celtica. Si crede infatti che essa sia stata fondata dai Celti, nel IV secolo avanti Cristo, su vecchie rovine, seppure certi storici ritengono che questo posto fosse stato costruito gia nell' XI secolo prima della nostra era. Secondo alcuni storici il nome di Albona, nella lingua celtica, significherebbe 'città sul monte' oppure 'città elevata'. Tito Livio scrisse che la sua popolazione si dedicava alla pirateria. Dopo un primo scontro tra la popolazione del luogo ed i Romani nel III secolo avanti Cristo, nel 177 a.c. passo sotto la dominazione romana, con il confine sul fiume Arsa. Cosi Albona ed i suoi dintorni fecero parte della provincia romana dell' Illirico, con un alto grado di indipendenza e di potere sui paesi limitrofi. Il più vecchio documento epigrafico esistente ad Albona e il rilievo del III secolo dell'era nostra, con la scritta 'RES PUBLICA ALBONESSIUM'.
Monumenti:
Porta San Fiore del 1587 e la porta principale di Albona. Sopra dominano lo stemma di Albona ed il leone della Serenissima. Un cannone del tempo d'Austria e stato messo, per la seconda volta, sul Turrione nel 1995.
Il palazzo barocco della famiglia Battiala-Lazzarini, oggi riassettato in museo civico. I suoi ultimi proprietari, i conti Lazzarini, i quali avevano più propietà nell'Albonese, l'abbandonarano dopo la fine della seconda guerra mondiale.
La chiesa a tre navate della Natività della Beata Vergine Maria costruita nel 1336, sulle fondamenta di una chiesetta dell' 'XI secolo. E stata rinnovata più volte, ultimamente nel 1993. Sulla sua facciata, pare nel 1604, e stato posto il leone di San Marco, con in bocca scolpita una pallina; esso e simbolo del riconoscimento del potere di Venezia ad Albona. Alla fine del secolo, nel 1688, sulla stessa facciata, venne messa la statua barocca del senatore Antonio Bollani, guerriero contro i Turchi, uno tra i più belli esempi di scultura profana del seicento in Istria. A destra della chiesa si trova il palazzo della nobile famiglia Scampicchio, collegato alla chiesa con una cappella.
Pedena La porta cittadina, la parte più conservata delle mura medioevali.
La loggia sotto la cui arcata, nel passato, si svolgeva la vita quotidiana, si annunciavano le novità, le sentenze e i contadini alla domenica e nei giorni di sagra ballavano. Costruita verso il 1550, fu adibita negli anni trenta di questo secolo a lapidario. Davanti alla loggia si trova la gogna.
Dubrova con il suo parco di sculture forma viva all'aperto con più di 70 opere in pietraGirando per le viuzze della città vecchia, visitare il museo comunale per ammirare la collezione archeologica e etnologica ma anche il modello di miniera, unico in questa parte d'Europa, poi visitate la raccolta memoriale di Matthias Flacius Illyricus, date uno sguardo negli studi artistici, godete l'incantevole veduta dalla Fortica (fortezza) su Rabac, l'isola di Cres e i dintorni di Labin.
CROATIA MAP